Le procedure di discriminazione comportamentale dimostrano chiaramente che la nicotina suscita effetti di stimolo interocettivo negli esseri umani che sono malleabili da varie manipolazioni farmacologiche e da alcune manipolazioni comportamentali. I parametri della discriminazione della nicotina e fattori sia cronici che acuti che possono alterare il comportamento di discriminazione sono affrontati in questo capitolo, che sottolinea la ricerca dell’autore che coinvolge la nicotina erogata dallo spray nasale., La discriminazione umana della nicotina è mediata centralmente, poiché l’antagonista centrale e periferico della nicotina mecamilamina blocca la discriminazione, ma l’antagonista periferico trimetafano no. La dose soglia per la discriminazione della nicotina tramite spray sembra essere molto bassa nei fumatori e nei non fumatori. Poiché il tabacco affumicato fornisce nicotina più rapidamente dello spray, la dose soglia di nicotina attraverso il fumo è probabilmente ancora più bassa. In termini di differenze individuali, i fumatori possono diventare tolleranti agli effetti dello stimolo discriminativo di dosi più elevate di nicotina ma non di basse dosi., Gli uomini possono essere più sensibili delle donne agli effetti discriminatori dello stimolo della nicotina, coerenti con altre ricerche che suggeriscono che la nicotina è più rinforzante negli uomini che nelle donne. Altre potenziali differenze individuali nella discriminazione della nicotina non sono state chiaramente testate, ma possono includere genetica, obesità e dipendenza da altri farmaci. I fattori ambientali acuti che alterano la discriminazione della nicotina includono le condizioni specifiche di allenamento e test, indicando la necessità di un attento controllo su tali condizioni durante la ricerca., Altri fattori, come l’uso concomitante acuto di alcol o caffeina, non sembrano alterare la discriminazione della nicotina, suggerendo che i cambiamenti nella discriminazione della nicotina non sono probabilmente spiegazioni per l’associazione del comportamento del fumo con l’uso di tali farmaci. Anche l’attività fisica concomitante non sembra alterare la discriminazione alla nicotina, indicando che i risultati degli studi di discriminazione nei soggetti a riposo tranquillo, l’approccio standard in questa ricerca, generalizzano bene la discriminazione nei soggetti impegnati in varie attività, come spesso accade nell’ambiente naturale., La ricerca futura dovrebbe esaminare più chiaramente il potenziale ruolo degli effetti discriminatori dello stimolo della nicotina nel rinforzo della nicotina e determinare la generalizzabilità di questi risultati alla nicotina fornita con altri mezzi, in particolare il fumo di tabacco.

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