I diuretici osmotici hanno il loro effetto principale nel tubulo contorto prossimale e nell’arto discendente del ciclo di Henle. Questi siti sono liberamente permeabili all’acqua. Attraverso effetti osmotici, si oppongono anche all’azione dell’ADH nel tubulo di raccolta. La presenza di un soluto non assorbibile come il mannitolo impedisce il normale assorbimento dell’acqua interponendo una forza osmotica compensativa. Di conseguenza, il volume delle urine aumenta.,
L’aumento della portata urinaria diminuisce il tempo di contatto tra il fluido e l’epitelio tubulare, riducendo così il riassorbimento di sodio e acqua. La natriuresi risultante è di minore entità rispetto alla diuresi dell’acqua, portando alla fine a un’eccessiva perdita di acqua e ipernatriemia.
Qualsiasi agente osmoticamente attivo che viene filtrato dal glomerulo ma non riassorbito fa sì che l’acqua venga trattenuta in questi segmenti e promuova una diuresi dell’acqua. Tali agenti possono essere utilizzati per ridurre la pressione intracranica e per promuovere la rapida rimozione delle tossine renali., Il diuretico osmotico prototipo è il mannitolo.
Il mannitolo abbassa la pressione intracranica attraverso due effetti nel cervello.Il primo, effetto reologico, riduce la viscosità del sangue e promuove l’espansione del plasma e la somministrazione di ossigeno cerebrale. In risposta, la vasocostrizione cerebrale si verifica a causa dell’autoregolazione e il volume del sangue cerebrale diminuisce. Il secondo effetto avviene attraverso la creazione di un gradiente osmotico attraverso la barriera emato-encefalica, che porta al movimento dell’acqua dal parenchima allo spazio intravascolare. Il volume del tessuto cerebrale è diminuito e, quindi, l’ICP è abbassato.,